Seite 6 von 8
Parte I, Atto I, Scena IV
Hotspur, Re Enrico, Northumberland e Blunt.
Buch kaufen
HOTSPUR: Mio sovrano, io non m’opposi ad alcun riscatto: ma rammento che dopo la battaglia, allorchè ero sfinito dalle fatiche e dal furore, fuori di lena e appoggiato sulla mia spada, venne a me un lord leggiadramente vestito, alacre come un novello sposo, il cui mento era raso come il campo pur mo’ mietuto; che profumato come un mercante di mode, teneva fra il pollice e l’indice un piccolo alberello di odori che di tratto in tratto si appropinquava alle nari, traendone argomento d’altissimi starnuti. Costui sempre sorrideva, e mirandosi sino ai piedi con diletto, tassava i soldati di scortesia, perchè gli passavano accanto trasportando i cadaveri mutilati degli estinti. Un tal idiota mi fece cento inchieste, in termini fioriti quali ne usa una gentildonna, e mi domandò i prigioni in nome di Vostra Maestà. Io allora, cruciato dalle mie piaghe divenute fredde, veggendomi così noiato da quell’uccello di corte, nell’impazienza che risentiva, gli risposi con ira, non rammento che che gli avrebbe o non gli avrebbe, perocchè mi mosse a sdegno il vederlo sì lucido d’oro e di porpora, profumato da tante essenze, parlarmi col linguaggio di una femminetta, di cannoni, tamburi e ferite, e (il Cielo lo assolva) venirmi a dire che lo specifico migliore per le contusioni interne è il grasso di balena; non che era assai da commiserarsi che si vada a dissotterrare, dalle viscere della
erra innocente, quel nitro feroce che distrugge tanti bei cavalieri; e che senza quegli odiosi cannoni, ei sarebbe stato guerriero come ogni altro. Fu a tutti questi propositi impronti a baldi ch’io diedi, mio principe, dubbia risposta: e vi supplico, perchè il suo rapporto non formi contro di me titolo d’accusa, a cui atteso venga da Vostra Maestà in pregiudizio del mio fedele attaccamento.