Seite 6 von 9
Atto I, Scena I
Elena sola.
Buch kaufen
ELENA: Quanta differenza nella felicità dei diversi mortali! Io sono reputata in Atene bella quanto essa: ma che vale? Demetrio non pensa come gli altri, e non giudicherà mai come tutti, eccetto lui, giudicano. Ciechi sono i suoi occhi, struggendosi per gli occhi di Ermia: ciechi i miei, compresi tanto essendo del merito suo. Gli oggetti più vili possono dall’amore essere trasformati in cose di gran prezzo. L’amore non vede cogli occhi del corpo, ma con quelli dell’anima, ed ecco perchè l’alato Cupido è dipinto cieco; e perchè il suo spirito non è dotato di alcun discernimento: ali e non occhi sono l’emblema di una foga inconsiderata: l’amore è un fanciullo che spesso fallisce nelle sue elezioni. Come i sollazzevoli garzoncelli mentiscono nei loro puerili diporti, così il fanciullo Amore mente sempre e con indifferenza. Prima che Demetrio avesse veduto gli occhi di Ermia, esciva dalla sua bocca un’onda di giuramenti ch’ei non era che di me sola; ma tosto che il suo cuore ha sentita l’impressione dei vezzi di lei, i suoi giuramenti si sono disciolti e svaniti, come neve ai raggi del sole. Vuo’ andargli ad annunziare la fuga della bella Ermia; onde dimani ei la insegua nel bosco; e se ottengo alcuni ringraziamenti per tale rivelazione, comecchè a caro prezzo, saranno per me un gran sollievo ai miei mali. (esce)